La storia

Alcuni reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Morrovalle, in particolare nella frazione di Santa Lucia dimostrano che la zona era abitata anche prima del periodo romani, comunque dobbiamo risalire all’anno mille per trovare citato per la prima volta in una carta dell’epoca il termine MURRI DE VALLE.

La zona subì la guerra gotica e la successiva invasione longobarda, scivolando così nel sistema feudale. Morrovalle assunse l’aspetto di un Castello arroccato su un colle circondato da possenti mura.

Nel 1053 il condottiero Guarnerio, venuto in Italia chiamato da Papa Leone IX per combattere contro i Normanni, si impadronì del Comitato di Ancona , del Ducato di Spoleto e del Marchesato di Camerino e fondò la dinastia dei Guarnerio. Per Moroni, storico, fu questo Guarnerio che ingrandì il paese di Morro e della stessa famiglia doveva essere un altro Guarnerio primo marchese della Marca di Ancona, dal quale è discesa la nobile famiglia Lazzarini, signori di Morrovalle.

Nel 1164 il Vescovo di Fermo rivendicò i suoi diritti sul Castello di Morro e, presso Fano, presente l’Imperatore Federico Barbarossa, venne emessa la “Sententia Super Castro Murri” con la quale il Castello e le terre di Morro vennero restituiti all’antico proprietario.

Nel 1214 Morrovalle insieme ad altri comuni vicini fece una promessa di piena obbedienza al Vescovo di Fermo, con l’accordo di scendere al suo fianco in caso di guerra.

Nel 1248 il Cardinale Raniero con una Bolla spedita da Cingoli nell’agosto del 1248, condannò le distruzioni provocate dal ghibellino Lazzarino nel Comune di Morrovalle. Costui, cacciato dal Comune e dai guelfi, era ritornato a conquistare Morrovalle seminando distruzione e spavento.

In questo periodo i contrasti tra le forze ghibelline e guelfe sconvolsero il panorama politico-militare del Piceno. Morrovalle fu spaccata in due all’interno dalla cittadinanza. la stessa famiglia Lazzarini vide i fratelli schierati su opposti fronti.

Nel 1258 il Comune subì il saccheggio ad opera di Percivalle Doria, inviato da Manfredi come suo vicario nella Marca per le deboli forze guelfe locali.

L’anno successivo Manfredi concesse ai Morrovallesi, che si erano schierati dalla parte del Re contro il Papa, la facoltà di giudicare reati civili e criminali, con la famosa “Coautio prima Causarum” con la quale Morrovalle si poteva considerare un libero comune.

Nel frattempo da un lato i Fermani, dall’altro la famiglia Lazzarini, cercavano di impadronirsi del castello di Morrovalle, senza però riuscirci.

Nel 1400 Morrovalle fu assediata dal Re Alfonso D’Aragona e successivamente in linea con le vicende storiche di Macerata fu conquistata dalle milizie di Francesco Sforza, per poi passare sotto la giurisdizione della Santa Sede.

Da questo periodo fino al secolo successivo accaddero tre fatti importanti e caratterizzanti per il comune di Morrovalle.

Al 1475 risale la fondazione del Monte di Pietà che servì a regolare la vita economica della città e a contrastare gli usurai ebrei.

Nel 1560 nella chiesa di S. Francesco avvenne il Miracolo Eucaristico, l’evento religioso più importante di Morrovalle.

Al 1570 risalgono gli Statuti di Morrovalle con i quali venne regolata la vita della città fin nei minimi particolari.

Nel Seicento le Marche ritornarono sotto il dominio della Chiesa, finirono così le autonomie dei singoli comuni. La maggior parte degli artisti approdarono in altre città, in altre realtà culturali, non disponendo le Marche di luoghi che potessero fungere da poli di attrazione.

Anche nel Settecento le cose non cambiarono, tutta la regione attraversò un periodo di arretratezza in parallelo alla lentezza di modernizzazione dello Stato Pontificio. Ciò nonostante si verificò un’espansione demografica, Morrovalle arrivò ad una popolazione di 4400 abitanti.

Con la venuta in Italia nell’800 di Napoleone Bonaparte, le province di Urbino, Ancona, Macerata e Camerino passarono al Regno d’Italia. Le Marche vennero divise in dipartimenti, distretti e comuni. Morrovalle entrò a far parte del Dipartimento del Musone, distretto di Macerata.

Morrovalle contribuì alla conquista e all’indipendenza d’Italia. Nel 1815 partecipò e accolse le truppe di soldati che intervennero nella Battaglia della Rancia. Nel 1848 un gruppo di soldati volontari partirono dal comune per partecipare alla prima Guerra d’Indipendenza.

Ulteriori reperti archeologici

Di recente, a seguito di scavi per la realizzazione del metanodotto San Marco-Recanati, sono state rinvenute nel Comune di Morrovalle due aree ricche di reperti archeologici, una prospiciente la vallata del fiume Chienti, l’altra in direzione Borgo Santa Lucia.

Nella prima area sono state evidenziate sepolture di una necropoli Picena con presenza di elementi da corredo funerario inquadrabile tra il settimo e il sesto a.C. . In località Borgo Santa Lucia la grande quantità di ceramica a vernice nera e soprattutto una gemma in ematite raffigurante un individuo che suona la cetra, hanno lasciato supporre, come sostenuto in passato da molti studiosi, sulla presenza nelle vicinanze di Fanum Apollonis.

Poco distante da questa area nel medesimo sito, altrettanto interessante la presenza di due strade di epoca romana.

I preziosi reperti archeologici ritrovati restaurati, sono ora nel Museo-Pinacoteca di Palazzo Lazzarini e possono essere visitati con le guide gratuite dell’Archeoclub di Morrovalle.

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